«Io sono un Ferrari». Non sarebbe stato necessario lo dicesse, tanta era evidente la sua diversità, ma Aldo Ferrari ha colto ogni occasione per sottolinearlo e dimostrarlo. Lo ha fatto nei giochi, nello sport, negli studi (è stato espulso da tutte le scuole del Regno), nella vita militare e infine nell’attività lavorativa dove il suo imperativo è stato quello di eccellere e di distinguersi.

Le corriere sono state la sua vita: le ha guidate, smontate, riassemblate, modificate, ci ha dormito sopra e le ha volute sempre più belle, moderne e accessoriate per proporre ai clienti il meglio. Quando il turismo uscì dal pionierismo della gita con il pranzo al sacco, Ferrari fu pronto ad affiancare al trasporto l’offerta di servizi alberghieri con tre uffici viaggi che hanno curato l’incoming e l’outgoing.

Quel figlio di meccanico, come amava definirsi, aveva preso in mano l’attività nel 1945 quando l’azienda possedeva tre corriere e ci ha lasciati nel 1987 con un parco macchine di 70 autobus.

Il passaggio di testimone da Aldo Ferrari al figlio non poteva avvenire in un momento peggiore, alla vigilia di una grave crisi economica finanziaria che si è protratta fino alla costituzione della Autoservizi F.V.G. spa – SAF. Con l’azienda ancora gravata da un forte indebitamento, Marco Ferrari fu subito messo alla prova. Aveva alle spalle l’esperienza maturata con la gestione delle agenzie di viaggio di Lignano, ma ancora di più gli è stata preziosa la lezione appresa dal padre che amava ripetere: «Da soli non si va da nessuna parte». Il grande merito di Marco è stato proprio quello di avere saputo coagulare attorno alle sue scelte l’impegno di tutti i collaboratori, riuscendo così a vincere la sfida.

Dopo la cessione delle quote detenute nella SAF, Marco Ferrari ha trasferito i suoi interessi a Lignano. Ancora oggi lo si può incontrare da quelle parti non confuso tra i bagnanti, ma tra i maggiori operatori turistici e immobiliaristi della piazza. Sì, proprio lui, lo stesso Marco Ferrari che aveva rimediato uno storico “zero meno” in stenografia.