Anche in cucina si può scoprire la Storia

Carlotta Kovatsch

Carlotta Kovatsch è nata nel 1987 a Udine. Dopo gli studi superiori al Liceo Scientifico G. Marinelli di Udine, decide di seguire la sua passione per l’arte iscrivendosi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Udine, dove consegue la Laurea Triennale in Conservazione dei Beni culturali con la tesi “Il Crocifisso mobile di Pontebba. Storia e restauro” (A. A. 2007-2008) e la Laurea Specialistica in Storia dell’Arte e Conservazione dei Beni Artistici e Architettonici con dissertazione “Il culto per il Santo Sepolcro nel Patriarcato di Aquileia. Gli esempi di Gemona e Venzone” (A. A. 2010-2011). Durante gli studi universitari vuole comunque lavorare e, dopo un’esperienza come commessa, decide di intraprendere la carriera del padre come agente di commercio nel settore biomedico. Dopo anni di “gavetta” nel 2016 si ritrova a lavorare come Sales Account Specialist, con mandato diretto, per importanti aziende multinazionali del settore medicale. Ferma nella convinzione che “non bisogna mai mollare”, continua a coltivare ed accrescere le sue conoscenze in ambito storico artistico: nel 2015 realizza assieme a due sue compagne di studi il blog “VieniCheTiPorto”, con l’intento di accompagnare il lettore in un “viaggio esperienziale”, alla scoperta (o riscoperta) delle incredibili bellezze del Friuli Venezia Giulia. Da questo progetto di valorizzazione del territorio regionale nasce la partecipazione alla realizzazione con l’Accademia Italiana della Cucina del volume “Luoghi e storie di gusto nel cuore dell’Europa”. Nell’aprile 2018 inizia a collaborare come aspirante giornalista al mensile “Top Taste of Passion. Cibo e cultura”. Dall’agosto 2020 è iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia, elenco pubblicisti.    
20 Novembre 2020

Anche in cucina si può scoprire la Storia

 

 

Anno 2014 – è giunta l’ora di “passare il testimone”!

 

Vi chiederete di quale testimone stia parlando… Ebbene… del ricettario protagonista del mio libro e che spero avrete il piacere anche voi di avere tra le mani!

Proprio in quell’anno ho scoperto vigere nella mia famiglia un’antica tradizione che si protrae da “nonna a nipote”: come il libro fu donato a mia nonna da sua nonna, così anche io sono stata destinata a questo passaggio.

Nell’aprire la copertina rigida e rovinata di questo ottocentesco cimelio di famiglia, interamente scritto in gotico-tedesco, rimasi affascinata dal titolo: “810 pietanze a base di patate”.

Spinta dalla curiosità, ho deciso di cimentarmi nell’ardua traduzione ed in una più approfondita ricerca storica, fatta anche di ricordi di famiglia.

Risultato? Inaspettato: il libro ereditato non solo custodisce antiche ricette di valore storico, ma è esso stesso un vero e proprio “testimone della storia” e della vita di tre personaggi, in un modo o nell’altro legati tra loro.

 

Titolo in lingua tedesca del ricettario

 

E così, tra “una ricetta e una ricerca”…

 

tra zuppe, primi, secondi, dolci e molto altro, ho “sfornato un delizioso antipasto… di STORIA”, i cui ingredienti principali sono tre personaggi: la mia trisavola di origini viennesi Leopolda Neubauer la quale, a causa di una serie di vicissitudini, fu costretta ad abbandonare gli studi universitari per cercare lavoro.

 

Foto della trisnonna Leopolda Neubauer

 

 

Grazie alla sua formazione, riuscì ad entrare alle dipendenze di uno dei funzionari della corte asburgica più insignito, il Cavaliere Claudius Alexander von Klaudy (Direttore delle Ferrovie Imperiali e macchinista personale dell’Imperatore Francesco Giuseppe).

Villa Klaudy a Gorizia – foto di proprietà del Circolo Fotografico Isontino

 

 

Giunto il momento di ritirarsi a vita privata, il Cavaliere von Klaudy decise di trasferirsi assieme alla moglie Josefine Waginger nella sua villa a Gorizia (attuale via Don Bosco 28); con loro partì anche la trisnonna Leopolda, che rimase alle loro dipendenze fino alla morte del Klaudy avvenuta l’8 febbraio del 1903.

Come riconoscimento per i servigi prestati alla nobile famiglia, la trisnonna ricevette in dono diversi oggetti appartenuti al Cavaliere, tra i quali un suo ritratto e il ricettario protagonista del mio libro.

Ritratto inedito del nobile Cavaliere von Klaudy

 

 

Terzo “ingrediente” principale è la scrittrice praghese Hanna Dumek, la vera autrice del ricettario.

In realtà, ci sarebbe un altro personaggio, enigmatico, ma non voglio svelarvi troppo…!!!

 

Ritratto di Hanna Dumek presente nel ricettario in lingua tedesca

 

Posso dirvi che con Hanna ho “parlato” a lungo – anzi, cosa dico – molto a lungo; delle sere capitava che mi arrabbiassi con lei per certe sue dimenticanze che mettevano in dubbio la mia traduzione.

“Mi raccontò” cosa la spinse a scrivere un libro con ben 810 ricette a base di patate e/o farina di patate: tutto ebbe inizio nel 1874, quando partecipò all’Esposizione Agricola di Moravičany (comune dell’attuale Repubblica Ceca) organizzata dal marito agronomo Josef Dumek, per celebrare il centenario dell’arrivo delle patate nelle terre della Corona Ceca.

Durante questo evento, Hanna espose circa 70 piatti da lei stessa preparati. L’evento riscontrò un successo tale da spingere molte donne dell’Impero ad inviarle le proprie ricette; così Hanna decise di raccoglierne 516 in una prima edizione in lingua ceca, pubblicata nel 1880, alla quale seguì l’edizione in tedesco del 1894 – l’edizione protagonista di questo mio libro -, arricchita con ben 810 ricette.

Hanna “mi confidò” che dopo questa pubblicazione divenne – come usiamo definire noi oggi – una “influencer” del suo tempo, molto attiva come collaboratrice di riviste di cucina e famosa in tutto l’Impero come autrice di libri di cucina.

 

Insomma, la ricerca ha rivelato l’importanza ed il valore storico del ricettario ereditato dalla nonna, che con questa mia pubblicazione ho voluto rendere accessibile a tutti coloro che amano il connubio storia-arte-cucina.

 

Un viaggio nella storia, alla scoperta di gusti mitteleuropei…

Come Ulisse ebbe i suoi compagni di viaggio, io ho avuto i miei: l’esperto enogastronomico Bepi Pucciarelli, che ha curato il lavoro aiutandomi a sciogliere un inatteso enigma finale, la Prof.ssa Rossella Fabiani, storica dell’arte, i cui insegnamenti universitari improntati alla ricerca storica mi hanno spinta a contestualizzare l’antico cimelio di famiglia. Ultimi, ma non per importanza, l’editore Giovanni Fulvio Aviani che, assieme alle sue colleghe Francesca Carnevale ed Elisa, ha reso possibile questo “viaggio”, rendendolo concreto e disponibile a tutti i lettori appassionati.

 

Buon appetito!

 

Oltre a quelli delle ricette di Hanna (dalle zuppe e salse a base di patate, ai piatti di carne e pesce in cui le patate fanno da accompagnamento, fino ad arrivare alla pasticceria) i lettori potranno gustarsi anche i sapori e i profumi di un pezzetto della nostra storia.

 

Il capotreno del kaiser prese casa a Gorizia

Il Cavaliere von Klaudy

 

 

 

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