1947/2011 – I Dragoni in Fortezza
La storia recente di "Genova Cavalleria" al confine orientale
di Cesare Chiari
1947/2011 – I Dragoni in Fortezza
In passato sui fasti di “Genova Cavalleria” hanno scritto in molti, soffermandosi sulla storia antica e meno antica dei “Gialli Dragoni”.
Questo volume del Colonnello Chiari dà ampio spazio alle vicende dal 1946 ai giorni nostri
Ripercorre brevemente ma con efficacia tutta la storia del reggimento, dalle origini all’infausta II Guerra Mondiale. Inizia dalla non facile costituzione del Gruppo Esplorante Divisionale “4° Dr-goni” in Albenga e dal suo trasferimento, l’anno successivo, a Palmanova, nella Caserma “Ederle”.
Anziché seguire pedissequamente la cronaca, l’Autore tratta i successivi sessanta anni per “temi”
Delinea, infatti, gli eventi ma soprattutto ricostruisce dettagliatamente il contesto storico-politico, come nel caso della “Missione in Somalia”, operazione di “peace keeping” ante litteram, che egli giustamente definisce ormai dimenticata.
Gli eventi della “Esigenza T” si concluse col ricongiungimento di Trieste alla Madrepatria. Sono anch’essi ampiamente inquadrati: di fronte alle minacce Jugoslave il Governo Italiano ebbe un sussulto di orgoglio e mobilitò l’Esercito alla frontiera orientale. Presidiò il confine e addirittura pianificò l’eventuale occupazione della città anche senza il beneplacito anglo-americano.
Di vivo interesse è anche l’inconsueta analisi dei rapporti tra il Friuli ed i militari nel secondo dopoguerra
In questa epoca la Regione era diventata sempre più fittamente presidiata. Pregevoli sotto il profilo storico-professionale e per certi aspetti coinvol-genti sono anche la trattazione delle successive configurazioni ordinative del reggimento. Buon ultimo l’accenno alla scomparsa del servizio di leva – benemerito ma ormai troppo breve – e l’avvento dei volontari, molto più “spendibili” per la pubblica opinione, donne incluse.
Doveroso l’accenno ai concorsi forniti dalle Forze Armate nelle pubbli-che calamità, esteso all’intero territorio nazionale. “Genova” fu presente al Vajont nel 1963, sul Basso Piave nel 1968. Soprattutto si distinse nel terremoto del 1975-76 in Friuli, meritando allo Stendardo una Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito per l’opera di soccorso prestata.
Il concorso alle Forze dell’Ordine nel mantenimento della stabilità interna ha rappresentato negli anni post guerra fredda un gravoso impegno per le Forze Armate, Esercito in primis, come risulta dall’accurato excursus, che vede anche “Genova” operare ripetutamente per molte diverse esigenze. Analoga attenzione è stata dedicata all’impegno italiano all’estero, nelle “missioni di pace” svolte principalmente sotto l’egida NATO od ONU.
Le vicende in Bosnia, Kosovo ed Iraq sono ben inquadrate e descritte dal Colonnello Chiari, che si sofferma in particolare sul ripetuto impegno del reggimento in Libano, ricordato con minuzia di particolari e con evidente ancorché misurata soddisfazione, visto che nel 2007 “Genova” ha assolto il suo compito nel Paese dei Cedri ai suoi ordini.
“Soit a pied…” il giudizio implicitamente contenuto nel motto del reggi- mento sintetizza benissimo anche questi ultimi sessantacinque anni della sua vita, a Palmanova, in Patria ed all’Estero.
Generale di Corpo d’Armata (aus.) Filiberto Cecchi
Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria
1947/2011 – I Dragoni in Fortezza
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