Sensazioni
di Edi Fabris
Sensazioni
Il modo migliore per conoscere una città, o la vita stessa, di cui la città diventa metafora, non consiste nell’intraprendere una visita programmata, ma nel lasciarsi guidare dal filo d’Arianna del caso, nell’andare anche alla deriva se necessario, nel perdersi tra scorciatoie e deviazioni. Mai dunque credere assolutamente in una meta, ma sempre e solo “giocare ad arrivare in qualche modo”.
Lo disse un esperto di simili tragitti, fatti di mimetismo, di affettuosa estraneità, di complice scambio di sguardi, un esperto dunque nel procedere a vista tra i gomitoli di strade di una metropoli (o di un’esistenza) come Franz Hassel, scrittore che elesse la Berlino e la Parigi di un secolo fa a luoghi prediletti per le sue esplorazioni.
Citarlo non è un atto banale, quanto un’esigenza
se si cercano punti di riferimenti da consigliare a chi si appresta a leggere queste pagine nelle quali Edi Fabris ha scelto più scenari e modalità di espressione per ambientarvi le sue storie dove richiama di continuo volti, situazioni e autori di una letteratura che diventa argomento vivo e vissuto in prima persona, con slancio e passione.
Per citare un esempio, basta entrare nelle atmosfere evocate dal racconto dedicato a Lisbona e si avverte subito la malìa racchiusa ne “Il libro dell’inquietudine” di Fernando Pessoa, alias Bernardo Soares.
“La vita è un viaggio sperimentale fatto involontariamente. È un viaggio dello spirito attraverso la materia, e poiché è lo spirito che viaggia, è in esso che noi viviamo. Non si è mai vissuto tanto come quando si è pensato molto”.
Ciò per dire solamente che nel mondo tracciato da Fabris si intravvede un intreccio di esperienze conosciute, viste, osservate e anche lette in libri che diventano straordinari compagni di viaggio.
Paolo Medeossi
Menzione d’onore al Premio Internazionale di Poesia e Narrativa “Firenze Capitale d’Europa” 2018
Illustrazioni: Erasmo Frascaroli
Prezzo: | 15,00€ |